IL MASTERPLAN AL 2035

Le opere sottoposte a dibattito pubblico da Toscana Aeroporti Spa, società di gestione unica degli scali di Firenze e di Pisa, rientrano nel Piano di sviluppo aeroportuale (Masterplan) al 2035 dell’aeroporto internazionale di Firenze Amerigo Vespucci, piano che definisce uno scenario di trasformazione dell’esistente infrastruttura aeroportuale in un’ottica di transizione ecologica e digitale e valorizza la sua funzione di nodo multimodale della mobilità e dell’accessibilità al territorio locale e regionale.

Il Masterplan al 2035 recepisce sia le prescrizioni contenute nel decreto di Via (Valutazione d’impatto ambientale) del precedente Masterplan 2014-2029, sia le osservazioni emerse allora in sede di Conferenza dei servizi, ma rappresenta al tempo stesso un Piano di sviluppo aeroportuale interamente nuovo, focalizzato sulla minimizzazione dell’impatto sul territorio e sulla sostenibilità. Il nuovo Piano infatti fa proprie le indicazioni e i “pilastri” deII’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, del programma Horizon Europe, dell’European Green Deal, del Next Generation EU (Ngeu) e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ponendosi i seguenti obiettivi:

  • incremento della sostenibilità ambientale e sociale dello scalo aeroportuale;
  • applicazione aII’infrastruttura aeroportuale del concetto di resilienza;
  • miglioramento dei livelli di servizio offerti ai passeggeri e della regolarità operativa;
  • capacità di risposta all’aumento dei passeggeri previsti e perseguimento dell’intermodalità.

IL QUADRO DI RIFERIMENTO

L’aeroporto Amerigo Vespucci si estende attualmente per circa 120 ettari a nord-ovest di Firenze all’interno della Piana fiorentina-pratese, uno spazio intensamente urbanizzato e ricco di infrastrutture per la mobilità, che coincide con l’area metropolitana di Firenze, Prato e Pistoia. Adiacente all’attuale pista di volo si trova l’area umida del lago di Peretola, afferente al Sito naturale “Stagni della piana fiorentina e pratese”, parte della Rete Natura 2000 comunitaria.

Lo scalo fiorentino fa parte del Sistema aeroportuale toscano insieme all’aeroporto di Pisa, con cui mantiene una sostanziale diversificazione dei ruoli e un obiettivo di crescita complementare e integrata. Lo scalo di Pisa infatti – caratterizzato da maggior traffico aereo, infrastrutture di volo che consentono l’operatività di aerei di grandi dimensioni e la connettività intercontinentale – è legato principalmente a compagnie aeree low cost(cosiddette Lcc), con collegamenti diretti con destinazioni nazionali ed europee per finalità turistiche e di trasporto merci. Lo scalo di Firenze, invece, interessato da un traffico inferiore, è utilizzato da compagnie aeree di bandiera (cosiddette Fsc) e Smart Carrier, simili alle Lcc ma con livelli di servizio superiori; le principali rotte aeree lo collegano ai grandi hub europei come Londra, Parigi, Amsterdam, Francoforte e attrae principalmente passeggeri con finalità di business e clientela selezionata.

Per ciò che concerne la mobilità e i trasporti nel contesto nazionale ed europeo l’aeroporto di Firenze – come quello di Pisa – appartiene alla rete Snit di primo livello (Sistema nazionale integrato dei trasporti) e alla rete Ten-T (Trans European Network for Transport) di livello Comprehensive, rete europea di cui la città di Firenze è “nodo urbano”.

A livello di pianificazione nazionale di settore, la strategicità dell’aeroporto fiorentino e la necessità di potenziare le sue infrastrutture sono affermate sin dall’Action Plan di supporto al Piano nazionale degli aeroporti del 2012 e confermate dai successivi documenti di pianificazione sino al recente Allegato Infrastrutture al Def 2022 (Documento di economia e finanza), che fra gli interventi di project review(revisione progettuale) inserisce lo “sviluppo aeroportuale di Firenze airside e landside” e in particolare una nuova pista di volo e un nuovo terminal passeggeri.

GLI INTERVENTI PREVISTI, OBIETTIVI E VANTAGGI

La proposta sottoposta a dibattito pubblico è definita al livello progettuale di Docfap (Documento di fattibilità delle alternative progettuali) e di Pfte (Progetto di fattibilità tecnico-economica) e non è ancora formalmente approvata da Enac; una fase quindi che consente di poter recepire modifiche e ottimizzazioni.

Due sono gli interventi principali, che rappresentano gli elementi ordinatori del nuovo Masterplan al 2035: 

  • la realizzazione di una nuova pista di volo in sostituzione di quella esistente;
  • la costruzione di un nuovo terminal passeggeri.

Per l’attuazione è previsto un costo di 440 milioni di euro con finanziamento pubblico al momento determinato in 150 milioni di euro.

La realizzazione di una nuova pista di volo ha l’obiettivo di superare gli attuali limiti infrastrutturali, quali:

  • la lunghezza, che non permette di raggiungere alcuni hub strategici;
  • l’orientamento e la modalità di utilizzo, che rendono complessa l’operatività dell’aeroporto creando lunghi tempi di rullaggio e provocano importanti emissioni acustiche verso i centri abitati limitrofi; inoltre, essendo esposta a venti in coda, rende a volte impossibile decollare e atterrare su Firenze, con conseguenze negative sull’attrattività dello scalo.

La creazione di un nuovo terminal passeggeri ha l’obiettivo di far fronte alla previsione di aumento del traffico aereo – 5,8 milioni di passeggeri/anno previsti dalle stime di traffico al 2035 contro i 3,4 milioni di capacità massima attuale – considerando anche che già oggi il terminal esistente ha dimensioni e spazi tali da non garantire ottimali livelli di servizio ai passeggeri.

Le opere previste mirano soprattutto a produrre i seguenti vantaggi:

  • sotto il profilo ambientale, la riduzione della popolazione esposta al rumore aeroportuale, la minimizzazione deII’occupazione di nuovo suolo e la riduzione degli interventi di impermeabilizzazione dei suoli, il miglioramento della sicurezza idrogeologica, il contenimento dei consumi energetici e la produzione diretta di energia da fonte rinnovabile;
  • dal punto di vista sociale, l’ottimizzazione delle rotte di decollo con sorvolo di ambiti prevalentemente rurali, artigianali e produttivi (e non residenziali), l’implementazione di nuove forme di customer experience garantendo la massima inclusività sociale e sicurezza;
  • l’incremento della funzione di nodo multimodale della mobilità;
  • il mantenimento della funzione di city airport ricoperta dallo scalo fiorentino all’interno della rete aeroportuale della Toscana.