Non mangiare alimenti fritti ogni giorno: scopri i rischi per il corpo

Gli alimenti fritti fanno male? Generalmente siamo abituati “endemicamente” a dare una risposta positiva, anche se la realtà è leggermente più complessa di questo sunto e considerando l’intero contesto alimentare si può affermare che in quantità limitate la frittura può essere abbastanza agevolmente tollerata in senso generale. Ma perchè non mangiare alimenti fritti ogni giorno?

Se quasi ogni cosa “troppo spesso” tende a fare male, gli alimenti fritti ogni giorno sicuramente vanno ad integrarsi in questa considerazione che a più di un fondo di verità. Ma in qual modo le fritture se consumate in maniera costante possono davvero fare male alla salute? Ed ogni quanto spesso possiamo concederci una frittura (che sia però migliore possibile)?

Fritto si o no?

Il processo di frittura permette attraverso alcuni elementi che fanno “da tramite” (prevalentemente gli oli) a rendere gli alimenti diversi per costituzione, composizione e consistenza. La frittura per definizione è un processo di cottura che prevede l’utilizzo di elementi a base lipidica (ossia grassi) che possono essere animali oppure oli vegetali.

Siamo abituati a considerare la frittura “un male” ma non è un valore assoluto, ogni cosa va compresa nella sua essenza generale, partendo ad esempio dall’elemento come l’olio che può avere una grande forma di effetto. Gli oli di semi generalmente sono più a buon mercato ma hanno un punto di fumo (ossia oltre il quale l’olio tende a “bruciare” causando il fumo scuro), e quindi una maggiore possibilità di essere dannosi.

Perchè il fritto può far male

La composizione della frittura se consumata spesso o addirittura ogni giorno va ad intaccare una maggior incidenza nel contrarre malattie cardiovascolari, spesso legate al contesto alimentare, oltre ad incentivare il sovprappeso e l’aumento del colesterolo, elementi che comunque non sono sempre collegati alla quantità di fritture nella nostra dieta abituale.

  • Generalmente conviene utilizzare una frittura “sana” impiegando l’olio di oliva o extra vergine di oliva
  • Questo permette di mantenere buona parte delle proprietà, specialmente degli elementi vegetali come la verdura e le patate, senza andare a modificarne la composizione generale

Spesso si è legato alla frittura una componente di maggior incidenza cancerosa, ovvero una probabilità di contrarre oltre ai problemi tipici legati all’apparato cardiaco e circolatorio. Gli studi però non sono omogenei negli effetti ma comunque esiste una “possibile maggior incidenza” tra il consumo di fritti molto frequente e questo ambito.

Generalmente possiamo concederci anche fino a 2 fritture “sane”, ossia con olio di buona qualità e non portando gli alimenti ad una cottura prolungata, e soprattutto utilizzando stoviglie di buona fattura, magari di tipo antiaderente. Consigliabile fare ricorso ad un termometro apposito per tenere sotto controllo le temperature, restando entro i 180 gradi.

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